lunedì 7 marzo 2016

Le suore Martiri E Quella Difficolta' di Comprensione Dell' Occidentale.


Vi e' un simpatico detto su tre misteri che aleggerebbero nella chiesa cattolica :
"quanti ordini di Suore ci sono,  quanti soldi hanno i Salesiani, che cosa pensa veramente un Gesuita?"
Ve n'e' un'altro, forse meno conosciuto, ma altrettanto simpatico ed efficace, su un'altro mistero similmente inestricabile, e cioe' su come possano le missionarie della carita' di madre Teresa sopravvivere in luoghi pericolosi e sperduti in ogni angolo di mondo, il detto e' racchiuso nel seguente racconto che si tramanda tra i volontari nelle missioni dell'ordine fondato a Calcutta:"vi sono un marine, un legionario ed una suora minuta di Madre Teresa che vengono inviati in una delle zone piu' impervie del pianeta. 
Dopo un mese il marine cede ed abbandona il luogo, dopo tre mesi a cedere e' il legionario. La suora di Madre Teresa ,invece, non solo riuscira' a rimanerci per tutta la sua 
vita, ma nel tempo rendera' meno impervio quel luogo, su cui ci costruira' un'opera di bene".
In piu' di un'occasione ho potuto essere testimone della tempra, della preparazione, della dedizione alla missione delle suore della Carita', tutte le volte sono rimasto affascinato, stupito da quel mistero che spira nella loro presenza.
Con i piedi radicati nella terra in cui operano, presenti con la mente, con le braccia e con le mani-  per curare, per lenire ferite, per dar da mangiare ai tanti bisognosi e  disperati dei luoghi di periferia estrema, spesso per dare una morte degna ai moribondi - con lo spirito perennemente un  po' altrove.
Una visione verticale della vita, una vita spesa e donata all'altro, una vita trainata dalla fede, e dallo spirito appunto.



Il loro motto, che e' scritto in ogni loro missione, e' "I thirst", ho sete.
la loro azione: curare ed assistere i più poveri tra i poveri, in orfanotrofi, lebbrosari, case di accoglienza per anziani, ragazze madri, moribondi, distribuite in circa 600 case sparse per il mondo.
La loro congregazione, probabilmente la piu' rigida: anni ed anni di formazione e di studi prima di essere inviate in tutto il mondo.
Le madri superiori, al termine del loro mandato, di pochi anni, riniziano come fossero" semplici" novizie.
Presenti con il corpo e con la mente, ma con  l'animo sempre altrove, rivolto al cielo, rivolto  Dio,  dotate di tempra fisica fuori dal comune, guidate e trainate da una fede inscalfibile, dotate di  intelligenza rara, quella che gli consente di adattarsi a luoghi tormentati.
Come nello Yemen, dove si combatte una guerra per procura tra Arabia Saudita ed Iran, tra sunniti e sciiti, in quel campo di battaglia dimenticato, che pero' e' un tassello importante in quella che profeticamente Papa Francesco ha definito "una guerra mondiale combattuta a pezzi": ad Aden, dove le missionarie della Carita' sono presenti con  una missione (come lo sono persino a Gaza, e  nei luoghi piu' sperduti dell'Africa, dell'Asia, dell'America Latina, ma anche nelle periferie delle grandi citta' europee e nord-Americane, come nel Bronx a NY, nella periferia di Milano, di Napoli). 
Nell'attacco per opera di chissa' quale gruppo jhiadista o sciita, sono state uccise 16 persone (tra queste 5 etiopi), e rapito un sacerdote salesiano originario dell'India.
Nel vile attacco alla missione, dove erano al servizio di anziani e di disabili, sono state trucidate 4 suore di Madre Teresa, Sister Anselm, sister Margherite, sister  Reginette e sister Judith: venivano dall’India, dal Rwanda e dal Kenya.



La notizia di questo martirio e' stata relegata nel fondo dell'informazione dai mainstream italiani ed europei (tranne quelli cattolici).
Nessun editoriale dei vari Serra, Gramellini, nessun cenno dai vari mezzibusti televisivi.
"La globalizzazione dell'indifferenza"? senz'altro, come ha tuonato Papa Bergoglio all'Angelus di domenica scorsa, ma forse non solo questo.
Probabilmente anche un'incapacita' dei noti intellettuali da salotto, dei media, e dei fruitori dell'informazione di massa, a riconoscere realta' ed eventi lontani non solo geograficamente;
 un'incapacita' a riconoscere che il Mondo e' pieno di bene, e di fede e di spirito che agiscono ed edificano opere straordinarie.
Spiazza il pensiero unico, la notizia che 4 suore del sud del Mondo, muoiono da martiri  per aver costruito il bene, attraverso la loro fede.
Fatica non poco una societa' di massa, impostata su un'intelligenza circoscritta all'ambito materialista e tecnologico, a riconoscere che le vicende del Mondo, piccole e grandi, si muovono anche (soprattutto) sulle frontiere dello spirito.