C'e' chi viaggia con il freno tirato da quando risiede alla Casa Bianca,
c'e' l'oligarca che fa' esclusivamente gli interessi della sua oligarchia,
c'e' chi parla, parla, parla...e canta la marsigliese come lacrimasse da coccodrillo nell'
europeina-ina-ina-ina ...,
chi va' in Araba Saudita su ordine di Salini ed Eni, eppoi', come quello di cui sopra, parla,
parla, parla...e canta la marsigliese...
eppoi' c'e' chi, oltre a combattere per ripulire da ruggine e corruzione l'istituzione piu'
longeva, universale ed influente al Mondo,
su di un'utiltaria, fa' rotta verso i luoghi dove sbarcano (se arrivano) le carrette dei disperati,
sulle bidonville d'Africa,
su citta' e paesi dove si continua a sparare (tipo Bangui o Ciudad Juarez dove dovrebbe andare
a Febbraio).
La luce di un gigante che sovrasta i nani...
L'
Africa ha sorpreso anche Papa Francesco, e pare (da fonti vicine al
Pontefice) che questo
viaggio sia stato quello piu' riuscito e per lui piu' entusiasmante
(persino piu' dei suoi viaggi nella sua America Latina) fino a questo
punto del suo pontificato.
A
confermarlo e' stato anche Padre Giuseppe Clerici, comboniano, 50 anni
di missione in Africa,
50 anni di servizio tra immense gioie e grandi dolori, che lascia
trasparire, dai suoi modi miti, solo quando racconta dei suoi diversi
confratelli martiri, trucidati da soldati (anche bambini) al soldo di
uno dei tanti signori della guerra e dittatori che
si sono succeduti nella storia ugandese (l'ultimo di questi torturato
ed ucciso dai soldati di Joseph Kony nel 2000).
Lui in almeno due situazioni e' scampato miracolosamente alla morte.
Domenica
mattina, prima che il Papa partisse per il Centrafrica, ha avuto un
udienza privata
con i suoi confratelli comboniani, con Papa Francesco, che l'ha
benedetto e che gli ha confidato di essere un peccatore...e di essere
rimasto colpito, come mai prima, dall'Africa e dal lavoro della Chiesa e
dei missionari nel continente.
Padre Giuseppe, che ha contribuito alla mia permanenza in Uganda, vive
accanto alla nunziatura a Kampala (ambasciata della Santa Sede): nelle
due notti in
cui il Papa ha dormito in Uganda, oltre che dormire a poche decine di
metri da dove ha dormito il Santo Padre, ha dovuto sopportare i
trambusti della condivisione dello stesso edificio in cui vive, con i
gendarmi e gli uomini della sicurezza pontificia...
Ps prima di salutarci, lui ha benedetto il sottoscritto. .e lo ha "omaggiato" di un pacco
di profumato (e senza alcun dubbio) squisito caffe' ugandese. .
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