Cibo terapeutico contro la grave malnutrizione dei bimbi distribuito dalle Suore Di Madre Teresa a Jimma in Etiopia |
Un'umanita' malnutrita,
muri alle frontiere, muri culturali, squilibri alimentari e di consumo come veri e proprio muri, reali quanto quelli di cemento.
Cresce la sperequazione tra Nord e Sud del Mondo, tra i (pochi) ricchi e chi sopravvive con poco.
Dati
drammatici quelli dell' organizzazione mondiale della sanita' secondo
cui la sovraalimentazione, causa di obesita' e malattie gravi correlate,
e' in vertiginoso aumento in tutti i paesi occidentali, nell'est
europeo ed in alcuni paesi latinoamericani (Messico in testa).
Malnutrizione
per eccesso come conseguenza di uno sbilanciamento fra introito
energetico e calorie consumate, in pratica troppo cibo, troppo consumo
(e non solo alimentare), e le vittime, anche nei contesti dei paesi piu' ricchi, sono
sempre i piu' fragili, i bambini, le fascie di popolazione piu' deboli
culturalmente ed economicamente: negli USA per esempio sono soprattutto
le minoranze piu' povere come i latinos e gli afroamericani a registrare
il piu' alto tasso di obesita' .
Sono invece, per contrasto,
milioni le persone denutrite nel Mondo, ovviamente l'Africa guida la
classifica dei continenti con il piu' alto numero di persone
sottoalimentate: nella sola Etiopia sono piu' di 400mila i bambini che
soffrono di grave malnutrizione, ed almeno 10 milioni di persone secondo
l'ONU necessitano di aiuti alimentari.
I cambiamenti
climatici aggravano la situazione: il Niño, un fenomeno di
surriscaldamento anomalo delle acque in alcune aree dell'Oceano Pacifico
che produce effetti anche sulle condizioni meteorologiche mondiali,
causa una diminuzione delle precipitazioni in alcune aree del pianeta ed
inondazioni in altre.
E proprio in alcune zone del Sahel,
comprese alcune aree dell'Etiopia, la siccità che periodicamente si manifesta, rappresenta una enorme potenziale minaccia per la vita di
centinaia di migliaia di bambini: siccita' che genera carestia,
causando diminuzione della produzione agricola, morte di decine di
migliaia di capi di bestiame, vertiginoso aumento dei prezzi dei generi
alimentari, insostenibili per gran parte della popolazione che vive
sulla soglia dei 30-50 birr giornalieri ( circa 24 birr corrispondono ad 1
euro).
In Etiopia oggi un kg di pane costa in media tra i trenta ed i cinquanta birr (circa 1 euro e mezzo al kg) , 1kg di riso tra i 30 ed i 40 birr, cosi' come un 1 kg di pomodori, un litro di acqua naturale in bottiglia circa 10 birr, una bottiglia d'aranciata da 1 lt 40 birr, una confezione di mezzo kg di pasta tra i 40 ed i 60 birr (intorno ai 2 euro a confezione).
Tenendo
conto che lo stipendio medio mensile etiope si aggira tra i 2000 ed i 3000 birr (intorno ai centocinquanta Euro ), risulta evidente che
accedere ai beni di consumo, in primis quelli alimentari- con la sola
esclusione dell'injera, il piatto piu' diffuso e tradizionale d'Etiopia,
e di pochi altri prodotti, come leghumi ed alcuni ortaggi- e' ormai
privilegio di pochi.
L'intero Corno d'Africa (dati Fao) e' l'area al
Mondo che registra il piu' alto tasso di poverta' e malnutrizione, in
testa paesi come l'Eritrea, la Somalia, il Sud Sudan; l'Etiopia ha
diminuito di molto negli ultimi 30 anni la percentuale di popolazione
che soffre di malnutrizione, passando dal 71% del triennio 1990-92 al
44% del triennio 2004-2006, ma la situazione in molte aree del paese
rimane critica, attualmente la siccità e l' assenza di piogge hanno colpito
anche le zone fertili, rendendole aride, decimando raccolti e bestiame,
obbligando migliaia di persone a percorrere lunghi chilometri in cerca
di cibo e acqua pulita. la malnutrizione è causa di disabilità per
1 bambino su 5.
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