Questa notte, a Palermo, e’ stata portata a termine l’operazione dei carabinieri
denominata "resilienza“, con l'arresto di una ventina di persone, manovalanza
di criminalità organizzata, azione rivolta a contrastare il clan del quartiere
storico del Borgo Vecchio.
Come da copione, il blitz "spettacolare" e "rumoroso",
e' andato in scena nell'oscurità della notte.
Va detto che l'illegalità, in contesti come questo del Borgo Vecchio da cui
scrivo, e' diffusa, e lo stato, da molti, viene percepito come corpo estraneo,
inviso, lassista, che interviene poco e male, se non con queste vere e proprie
azioni militari;
(a proposito di cultura dell’illegalità: personalmente, in più di tre mesi
che vivo e giro regolarmente a Palermo, non ho mai visto le forze dell'ordine, vigili in
primis, multare le diffuse e visibilissime, infrazioni stradali, in particolare
gli innumerevoli parcheggi su strisce pedonali, in doppia fila, o su sedicenti,
trascurate, piste ciclabili).
Persino l’azione “repressiva” può rivelarsi in parte educativa, o comunque
provocare cambiamenti, ma a costo che sia regolare, seria, coordinata e facente
parte di un processo, di una visione d’insieme, anche politica. Al contrario
diventa estemporanea, invasiva, inutile in definitiva, persino dannosa, perché polarizza
le contrapposizioni, alimenta l’astio e la diffidenza nei confronti dello
stato, aumenta l’idea pericolosa che la criminalità non sia tutto sommato un
male, anzi.
Pensavo ad alcuni bambini e ragazzi di qui, di questo quartiere, in famiglie già problematiche, più o meno "costrette"
all'illegalità per sopravvivere, che magari poi, nella scuola, trovano una
realtà giudicante e punitiva, demotivata e demotivante (plausibile visto i
tagli di bilancio, dello stesso stato, cui viene sottoposta), nonostante i
tanti validi e "missionari"docenti e maestri, che se non ci fossero chissà.
Va aggiunto che, in effetti, la dispersione scolastica è molto alta qui al
Borgo Vecchio, tra le più alte in Europa.
Dunque, cosa rappresenta lo stato per quelli che crescono qui? Può essere che la "miglior" immagine, di "efficienza", che lo stato offre a questi ragazzi sia quella di un elicottero militare, che alle tre di notte, per quasi due ore, sorvola minacciosamente,
a poche decine di metri, il tetto dei palazzi, spaventandoli e svegliandoli nel
cuore della notte?
A proposito, mentre le pale roteavano rumorosamente, ed un faro dell'elicottero illuminava invasivamente
la notte qui al Borgo Vecchio, personalmente entravo in un turbinio di domande, forse ingenue, o forse no, tra cui: quali sono i
processi educativi in atto da parte dello stato? Come accompagna i propri
cittadini? La scuola come sta?
Solamente domande purtroppo, qualche dato che ho recuperato stamattina (vedi
sotto), ed un auspicio, ossia che le risposte dello stato siano ed avvengano
alla luce del sole, non nell’oscurità della notte:
-Secondo i dati elaborati dall'Osservatorio Mil€x nel 2020 spenderemo
circa 26,3 miliardi in spese militari, un miliardo e mezzo in più rispetto
l'anno precedente.
- Ogni anno il Governo investe circa 19 miliardi di euro in
attività ambientalmente dannose. Mentre sono 26 i miliardi che destina alle
spese militari, 6 dei quali per acquistare nuove armi.
-IL Ministero dell'Economia e delle Finanze disporrà
1.308.747milioni di euro per le missioni internazionali.
-l'Italia è ultima in Europa per fondi all'istruzione. A
dirlo sono i dati Eurostat: nel 2017, l’Italia ha investito nell’istruzione
pubblica (in tutti i settori dall’istruzione pre-primaria a quella
universitaria): il 7,9 per cento della sua spesa pubblica totale e il 3,8 per
cento della ricchezza nazionale.
- a Palermo altissimi sono il tasso di disoccupazione e
di dispersione scolastica (prima dello stato di emergenza per l'epidemia di
covid, il primo indicatore era quasi del 20% , quasi il doppio di quello medio
in Italia, mentre il secondo quasi al 40%, ad indicare il triste primato
in Italia di studenti perduti tra i banchi di scuola, praticamente due su
cinque abbandonano le scuole dell'obbligo).
-Da un’elaborazione The European House – Ambrosetti su dati
indagine Ocse-Piaac (edizione 2016) risulta che «l’Italia è quarta tra i Paesi
Ocse per la maggiore incidenza di adulti con problemi di corretta comprensione
delle informazioni». solo Indonesia, Turchia e Cile fanno peggio.
In altre parole più di sette italiani su dieci – contro una media Ocse del 49% – sono analfabeti
funzionali o hanno capacità cognitive e di elaborazione minime, come mostrano
in dettaglio le indagini Isfol-Piaac sulle competenze degli adulti (16-65enni)
Giuseppe L. Mantegazza