I processi di inculturazione e di comprensione della realta’ non
sono mai processi statici, perche’ realta’ e cultura sono esse stesse in
continua evoluzione, in perenne movimento,
e’ invece incapace di leggere la realta’, od in malafede,
chi, utilizzando semplicismi ed ideologie, descrive la cultura, la propria e
quella altrui, non come un processo in continuo divenire, ma come un monolitico
insieme di tradizioni, usi, costumi, ed appunto letture della realta’.
Una cultura statica, che non si modifica, che non si sviluppa e
ri-modella, in risposta all’inevitabile e continuo cambiamento della realta’,
e’ una cultura morta, cosi’ come non puo’ sopravvivere l’uomo che non rimodula
se stesso in base ai cambiamenti continui che avvengono in egli stesso, che
avvengono nell’ambiente in cui egli vive;
la nostra stessa vita, il nostro stesso corpo fisico, sono sistemi
in movimento che richiedono continue rielaborazioni della realta’ esterna, che
richiedono modifiche ed adattamenti, perche’, se e’ vero che l’aspettativa di
vita, almeno in Occidente, continua a crescere, e’ altrettanto vero che
un’ottantenne difficilmente potra’ correre una maratona o guadare un fiume in
piena.
Nel processo di inculturazione, che non e’ mai un processo
giudicante, bisogna tener conto di moltissimi fattori ed elementi che
riguardano tutti gli aspetti della vita, dai piu’ scontati, quelli primari come
cibo e linguaggio, a quelli un po’ meno riconoscibili ma altrettanto
importanti, o meglio fondamentali, come e’ nel caso dell’unita’ di misura da
adottare negli Stati Uniti: e per unita’ di misura non intendo una tabellina
matematica od una convenzione, bensi’ un’ elaborazione ed uno sviluppo del
pensiero che si modula in base alle distanze ed agli spazi di questo Paese,
dove vivono appena poco piu’ di 300 milioni di persone su una superficie
di piu’ di 9 milioni di km² (quasi 100 volte la superfice
dell’Italia).
E qui dove le strade ed i viali sono enormi, dove le distanze sono
enormi, dove lo spazio e’ enorme, sono diventati enormi anche gli uomini e le
strutture in cui essi vivono, sono diventate enormi le case, enormi i campus
universitari, le scuole, le basi militari, le hall degli edifici pubblici e
privati, ed ovviamente sono diventati enormi i mall, gli shopping center,
che non sono mai realmente intasati di acquirenti, perche’ oltre che
giganteschi, sono numerosi e dislocati su grandi spazi, spazi che la piccola e
densamente abitata Europa non possiede.
Perche’ l’America e’ nata cosi’, gli americani sono nati e si sono
sviluppati cosi’, con questa piu’ che giustificata lettura antropologica della
realta’ e degli spazi, perche’ la realta’ esterna e’ una realta’ di enorme
frontiera, mai domata del tutto, di cui non ne vedi la fine, al massimo ne
puoi’ scrutare l’orizzonte,
e quindi gli americani richiedono spazi, richiedono che quando sei
in fila per qualsiasi cosa, tu te ne stia lontano almeno 1 metro da chi ti
precede, e tu pretendi lo stesso da chi ti sta’ dietro.
Ed e’ proprio su queste coordinate di spazi e di frontiere indomabili che si e’ sviluppato il pensiero e l’antropologica ricerca di liberta’ degli americani (un’ambiente naturale libero e selvaggio produce intimamente una sensibilta’ antropologica alla liberta’), a cui pero’ si e’ dovuto, in un rapporto di causa- effetto, porre dei limiti e dei freni attraverso strutture sociali forti ed uno Stato forte, con leggi severe, quest’ultime frutto anche del puritanesimo e manicheismo che hanno dato l’imprinting agli Stati Uniti.
L’ambiente modula l’uomo, il suo sentire, il suo pensiero, il suo
agire, o meglio, sono l’uomo ed in parte la sua anima a modularsi in base
all’ambiente, quello sociale ed economico, ma anche, soprattutto, quello
naturale, degli spazi e dei luoghi fisici.
l’America e’ grande perche’ e’ paese enorme, ricco di risorse,
perche’ ha una densita’ di abitanti che e’ meno della meta’ di quella
dell’Europa (meno di un terzo di quella dell’Italia… vedi i dati sulla
densita’ per abitanti sotto*),
l’America e’ grande perche’ e’ nata su un’idea e su degli ideali
che sono ancora vivi, perche’ i suoi abitanti, anche i piu’ poveri, hanno una
particolare energia positiva, e perche’ hanno tutti un sogno e stanno lottando
perche’ si realizzi, come se in ogni americano, dal piu’ ricco al piu’ povero,
dal piu’ giovane ad il piu’ anziano, vi fosse inscritto un codice di liberta’ e
di irrequietezza positiva (ricerca di liberta’ e ricerca di Dio producono
irrequietezza dell’anima) che gli impediscono di stare fermo, un codice da cui
ne deriva il pragmatismo, che e’ uno dei tratti distintivi del Paese, che pero’
ha come contraltare l’esporlo maggiormente all’ errore,
l’America e’ grande perche’ l’immigrazione funziona, perche’ tutti
i migranti hanno un sogno, perche’ tutti gli americani sono migranti o
discendenti di migranti,
l’America e’ grande perche’ del nichilismo che pare essere
diventata l’anti-fede della “vecchia e stanca” Europa (una nonna stanca disse
Papa Francesco), qui non vi e’ traccia, e difatti la fede qui ha sempre un
ruolo centrale, nella vita privata e nella vita pubblica (sarebbe impensabile
per un politico dichiararsi ateo, o non appartenente ad una fede religiosa),
l’America e’ una frontiera dello spirito e gli americani hanno una forte
dimensione spirituale.
L’America e’ diventata il piu’ grande Paese al Mondo, Washington
e’ li’ a ricordarlo, anche per il sangue versato dai suoi figli in
Normandia, ad Anzio, in Sicilia, nel Pacifico ed in tutti i
luoghi cui e' stato richiesto loro di andare.
Le “americanate”, come il shopping centre natalizio piu’
grande del Mondo (vedi foto: http://appuntidimissione.blogspot.it/2016/10/german-colony-in-us-worlds-largest.html ), aperto tutto l’anno (anche ad Agosto pare siano in
molti gli acquirenti in cerca delle piu’ disparate decorazioni - dalle calze di
Babbo Natale con le effige della propria squadra di baseball o di football del
cuore, alle palline a stelle e strisce per l’albero di Natale) qui non
sono americanate ( qui il tema non e’ l’eccessivo e scontato iper-consumismo),
ma lo diventano quando le si esportano, o meglio quando le si scimmiottano in
contesti, anche ambientali, diversi, perche’, per esempio, il centro
commerciale piu’ grande d’Europa (Arese), in uno dei punti piu’ cementificati,
densamente abitati e trafficati d’Europa, visto dall’America, pare proprio
un’americanata.
Ps
Il processo di inculturazione procede, ed ammetto di esserne soddisfatto, di
essere soddisfatto dei miei significativi miglioramenti linguistici e delle mie
capacita’ di stare in questo paese, e di starci piuttosto bene,
dopo un’esperienza davvero entusiasmante come
questa, dopo un’esperienza di inculturazione positiva in una delle realta’ piu’
moderne, avanzate e ricche del Mondo (e lo scrivo perche’ personalmente
ritengo la qualita’ della vita qui in
America decisamente migliore rispetto a quella di altri contesti, compreso
quello italiano ) non so’ come potro’ andare in Africa…o forse lo so’… perche’ noi
cristiani abbiamo una radice forte, profonda, che e’ la relazione con Dio, e la relazione con i
nostri fratelli e sorelle, quelli vicini e lontani, siano africani, europei,
asiatici od americani poco importa…l’inculturazione non e’ il fine, solo un mezzo.
In
ogni caso, credenti e non, mi pare siano le relazioni, ad ogni latitudine e
longitudine, a porci le sfide piu’ difficili, ma anche piu’ entusiasmanti.
* Densita' di abitanti:Fonte
wikipedia
Canada: 3,4 ab./km²
Russia: 8,43 ab./km²
Argentina: 15 ab./km²
Brasile: 23 ab./km²
USA: 34 ab./km²
Africa: 36,40 ab./km²
EUROPA: 70,88 ab./km²
Etiopia: 76 ab./km²
Spagna: 92 ab./km²
Francia: 99 ab/km
Cina: 143,7 ab./km²
Svizzera: 195 ab./km²
ITALIA: 201,32 ab/km²
Germania: 228 ab./km²
UK: 266 ab./km²
India 385 ab./km²
LOMBARDIA: 419 ab./km²
Citta' Del Vaticano: 1900 ab./km²
Canada: 3,4 ab./km²
Russia: 8,43 ab./km²
Argentina: 15 ab./km²
Brasile: 23 ab./km²
USA: 34 ab./km²
Africa: 36,40 ab./km²
EUROPA: 70,88 ab./km²
Etiopia: 76 ab./km²
Spagna: 92 ab./km²
Francia: 99 ab/km
Cina: 143,7 ab./km²
Svizzera: 195 ab./km²
ITALIA: 201,32 ab/km²
Germania: 228 ab./km²
UK: 266 ab./km²
India 385 ab./km²
LOMBARDIA: 419 ab./km²
Citta' Del Vaticano: 1900 ab./km²
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