martedì 18 ottobre 2016

Inculturazione In America.

I processi di inculturazione e di comprensione della realta’ non sono mai processi statici, perche’ realta’ e cultura sono esse stesse in continua evoluzione, in perenne movimento,
e’ invece incapace di leggere la realta’, od  in malafede, chi, utilizzando semplicismi ed ideologie, descrive la cultura, la propria e quella altrui, non come un processo in continuo divenire, ma come un monolitico insieme di tradizioni, usi, costumi, ed appunto letture della realta’.
Una cultura statica, che non si modifica, che non si sviluppa e ri-modella, in risposta all’inevitabile e continuo cambiamento della realta’, e’ una cultura morta, cosi’ come non puo’ sopravvivere l’uomo che non rimodula se stesso in base ai cambiamenti continui che avvengono in egli stesso, che avvengono nell’ambiente in cui egli vive;
la nostra stessa vita, il nostro stesso corpo fisico, sono sistemi in movimento che richiedono continue rielaborazioni della realta’ esterna, che richiedono modifiche ed adattamenti, perche’, se e’ vero che l’aspettativa di vita, almeno in Occidente, continua a crescere, e’ altrettanto vero che un’ottantenne difficilmente potra’ correre una maratona o guadare un fiume in piena.



Nel processo di inculturazione, che non e’ mai un processo giudicante, bisogna tener conto di moltissimi fattori ed elementi che riguardano tutti gli aspetti della vita, dai piu’ scontati, quelli primari come cibo e linguaggio, a quelli un po’ meno riconoscibili ma altrettanto importanti, o meglio fondamentali, come e’ nel caso dell’unita’ di misura da adottare negli Stati Uniti: e per unita’ di misura non intendo una tabellina matematica od una convenzione, bensi’ un’ elaborazione ed uno sviluppo del pensiero che si modula in base alle distanze ed agli spazi di questo Paese, dove vivono appena  poco piu’ di 300 milioni di persone su una superficie di  piu’ di 9 milioni di  km² (quasi 100 volte la superfice dell’Italia).
E qui dove le strade ed i viali sono enormi, dove le distanze sono enormi, dove lo spazio e’ enorme, sono diventati enormi anche gli uomini e le strutture in cui essi vivono, sono diventate enormi le case, enormi i campus universitari, le scuole, le basi militari, le hall degli edifici pubblici e privati, ed ovviamente sono diventati enormi i mall, gli shopping center, che non sono mai realmente intasati di acquirenti, perche’ oltre che giganteschi, sono numerosi e dislocati su grandi spazi, spazi che la piccola e densamente abitata Europa non possiede.
Perche’ l’America e’ nata cosi’, gli americani sono nati e si sono sviluppati cosi’, con questa piu’ che giustificata lettura antropologica della realta’ e degli spazi, perche’ la realta’ esterna e’ una realta’ di enorme frontiera, mai domata del tutto, di cui non ne vedi la fine, al massimo ne puoi’ scrutare l’orizzonte,
e quindi gli americani richiedono spazi, richiedono che quando sei in fila per qualsiasi cosa, tu te ne stia lontano almeno 1 metro da chi ti precede, e tu pretendi lo stesso da chi ti sta’ dietro.

Ed e’ proprio su queste coordinate di spazi e di frontiere indomabili che si e’ sviluppato il pensiero e l’antropologica ricerca di liberta’ degli americani (un’ambiente naturale libero e selvaggio produce intimamente una sensibilta’ antropologica alla liberta’), a cui pero’ si e’ dovuto, in un rapporto di causa- effetto, porre dei limiti e dei freni attraverso strutture sociali forti ed uno Stato forte, con leggi severe, quest’ultime frutto anche del puritanesimo e manicheismo che hanno dato l’imprinting agli Stati Uniti.
L’ambiente modula l’uomo, il suo sentire, il suo pensiero, il suo agire, o meglio, sono l’uomo ed in parte la sua anima a modularsi in base all’ambiente, quello sociale ed  economico, ma anche, soprattutto, quello naturale, degli spazi e dei luoghi fisici.
l’America e’ grande perche’ e’ paese enorme, ricco di risorse, perche’ ha una densita’ di abitanti che e’ meno della meta’ di quella dell’Europa (meno di un terzo di quella dell’Italia… vedi i dati sulla densita’ per abitanti sotto*),
l’America e’ grande perche’ e’ nata su un’idea e su degli ideali che sono ancora vivi, perche’ i suoi abitanti, anche i piu’ poveri, hanno una particolare energia positiva, e perche’ hanno tutti un sogno e stanno lottando perche’ si realizzi, come se in ogni americano, dal piu’ ricco al piu’ povero, dal piu’ giovane ad il piu’ anziano, vi fosse inscritto un codice di liberta’ e di irrequietezza positiva (ricerca di liberta’ e ricerca di Dio producono irrequietezza dell’anima) che gli impediscono di stare fermo, un codice da cui ne deriva il pragmatismo, che e’ uno dei tratti distintivi del Paese, che pero’ ha come contraltare l’esporlo maggiormente all’ errore,
l’America e’ grande perche’ l’immigrazione funziona, perche’ tutti i migranti hanno un sogno, perche’ tutti gli americani sono migranti o discendenti di migranti,
l’America e’ grande perche’ del nichilismo che pare essere diventata l’anti-fede della “vecchia e stanca” Europa (una nonna stanca disse Papa Francesco), qui non vi e’ traccia, e difatti la fede qui ha sempre un ruolo centrale, nella vita privata e nella vita pubblica (sarebbe impensabile per un politico dichiararsi ateo, o non appartenente ad una fede religiosa), l’America e’ una frontiera dello spirito e gli americani hanno una forte dimensione spirituale.
L’America e’ diventata il piu’ grande Paese al Mondo, Washington e’ li’ a  ricordarlo, anche per il sangue versato dai suoi figli in Normandia, ad Anzio, in Sicilia, nel Pacifico ed in tutti i luoghi cui e' stato richiesto loro di andare.
Le “americanate”, come il shopping centre natalizio  piu’ grande del Mondo (vedi foto: http://appuntidimissione.blogspot.it/2016/10/german-colony-in-us-worlds-largest.html ), aperto tutto l’anno (anche ad Agosto pare siano in molti gli acquirenti in cerca delle piu’ disparate decorazioni - dalle calze di Babbo Natale con le effige della propria squadra di baseball o di football del cuore, alle palline a stelle e strisce  per l’albero di Natale) qui non sono americanate ( qui il tema non e’ l’eccessivo e scontato iper-consumismo), ma lo diventano quando le si esportano, o meglio quando le si scimmiottano in contesti, anche ambientali, diversi, perche’, per esempio,  il centro commerciale piu’ grande d’Europa (Arese), in uno dei punti piu’ cementificati, densamente abitati e trafficati d’Europa, visto dall’America, pare proprio un’americanata.

Ps Il processo di inculturazione procede, ed ammetto di esserne soddisfatto, di essere soddisfatto dei miei significativi miglioramenti linguistici e delle mie capacita’ di stare in questo paese, e di starci piuttosto bene,
 dopo un’esperienza davvero entusiasmante come questa, dopo un’esperienza di inculturazione positiva in una delle realta’ piu’ moderne, avanzate e ricche del Mondo (e lo scrivo perche’ personalmente ritengo  la qualita’ della vita qui in America decisamente migliore rispetto a quella di altri contesti, compreso quello italiano ) non so’ come potro’ andare in Africa…o forse lo so’… perche’ noi cristiani abbiamo una radice forte, profonda, che e’ la  relazione con Dio, e la relazione con i nostri fratelli e sorelle, quelli vicini e lontani, siano africani, europei, asiatici od americani poco importa…l’inculturazione non e’ il fine, solo un mezzo.
In ogni caso, credenti e non, mi pare siano le relazioni, ad ogni latitudine e longitudine, a porci le sfide piu’ difficili, ma anche  piu’ entusiasmanti.

* Densita' di abitanti:Fonte wikipedia
Canada:       3,4 ab./km²
Russia:    8,43 ab./km²
Argentina:   15 ab./km²
Brasile:       23 ab./km²
USA:    34 ab./km²

Africa:  36,40 ab./km²
EUROPA:  70,88 ab./km²

Etiopia:     76 ab./km²
Spagna:     92 ab./km²
Francia:    99 ab/km
Cina:  143,7 ab./km²
Svizzera:  195 ab./km²
ITALIA:   201,32 ab/km²
Germania:  228 ab./km²
UK:           266 ab./km²
India  385 ab./km²
LOMBARDIA: 419 ab./km²
Citta' Del Vaticano: 1900 ab./km²

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