lunedì 23 maggio 2016

Bibite Made In Detroit E Squilibri Crecenti, Tra Obesita' E Fame.



Detroit e’ una citta’ che registra diversi primati, non solo negli Stati Uniti D’America: il fordismo, con le sue prime catene di montaggio, nasce qui,
la Motown, etichetta per cui hanno inciso icone musicali come Michael Jackson, Marvin Gaye, Stevie Wonder, Diana Ross, diviene la prima casa discografica di black music,
compete puntualmente per il primato nella classifica delle citta’ con il piu’ alto numero di crimini in rapporto alla sua popolazione -che e’ la prima per numero di afroamericani in termini percentuali- registra uno dei piu’ alti indici di obesita’ al Mondo.



Ma c’e’ un primato che ai piu’ e’ sconosciuto, il Vernors: nel 1886  la Dr Pepper produsse qui la prima ginger soda, seguendo la ricetta d James Vernor, un farmacista di Detroit, fu’ lui a produrre la prima bibita soft-drink, prima ancora della Coca-Cola, uno dei simboli americani.
Da allora le bibite gassate hanno letteralmente inondato le tavole di tutto il mondo, basti pensare alla Coca-Cola, il cui marchio e’ il piu’ conosciuto al Mondo: è la bevanda, dopo l’acqua, piu’ bevuta sul Pianeta, il prodotto più ampiamente distribuito nel mondo e acquistabile in molti più paesi di quelli che formano l’ONU,  I suoi profitti superano il bilancio di molti paesi poveri messi assieme.
L’azienda produttrice, la The Coca Cola Company venne quotata in borsa nel 1919, iniziò la sua diffusione mondiale negli anni venti, una diffusione che comprende ulteriori bibite quali la Fanta, la Sprite e altre ancora.
Fu’ grazie ai soldati americani sui fronti, in particolare nell’ultima guerra mondiale, che la bibita si diffuse ovunque, dalle isole del Pacifico al Mediterraneo, ogni soldato al fronte poteva “contare”, oltre che sul cioccolato e le immancabili Marlboro, anche su una bottiglia di Coca-Cola.
E per rifornire i militari al fronte, la Coca-cola via via apriva nuovi stabilimenti di produzione, dentro e fuori gli Stati Uniti;
In Italia la Coca-cola arrivo’ gia’ nel 1927, quando la Società Romana Acque Gassose inizio’ ad imbottigliarla.

La Center for Science in the Public Interest, un’ organizzazione no profit per la difesa dei consumatori, che ha base a Washinton D.C., pubblica periodicamente report su come l'alimentazione incida sulla salute, uno di questi report (“How Soft Drinks are Harming Americans' Health”) ha messo in evidenza la relazione tra il consumo sfrenato di soft-drink degli americani, ed il loro  progressivo peggioramento delle salute: colesterolo, diabete, malattie cardiovascolari, obesita', sono i principali effetti del consumo massiccio di bibite gassate, che oltretutto, e' lo stesso report a denunciarlo, contengono sostanze dannose come zuccheri e coloranti artificiali.
L’organizzazione sensibilizza il consumatore a ridurre, quantomeno a contenere, il consumo di soft-drink, soprattutto tra i piu’ giovani.
Piu’ di un terzo della popolazione statunitense, secondo molte ricerche, e’ in stato di obesita’  (gli afroamericani hanno una percentuale di obesita’ quasi del 50%, gli ispanici oltre il 40%, i bianchi intorno al 30%, gli asiatici solo del 10%).

Proprio recentemente, l’Organizzazione Mondiale Della Sanita’, ha rilanciato un nuovo allarme sulla malnutrizione: Il mondo è 'malato' di malnutrizione, sia nel senso di obesità e sovrappeso che di denutrizione .
Quasi 2 miliardi di adulti nel mondo sono risultati essere in sovrappeso, più di 600 milioni le persone obese.
Parimenti circa 800 milioni di persone ancora oggi nel mondo soffrono la fame, la stragrande maggioranza di questi in Africa.
Un Mondo di squilibri, non c’e’ che dire!




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