Detroit e’ una citta’ che registra diversi primati,
non solo negli Stati Uniti D’America: il fordismo, con le sue prime catene di
montaggio, nasce qui,
la Motown, etichetta per cui hanno inciso icone
musicali come Michael Jackson, Marvin Gaye, Stevie Wonder, Diana Ross, diviene la
prima casa discografica di black music,
compete puntualmente per il primato nella
classifica delle citta’ con il piu’ alto numero di crimini in rapporto alla sua
popolazione -che e’ la prima per numero di afroamericani in termini percentuali-
registra uno dei piu’ alti indici di obesita’ al Mondo.
Ma c’e’ un primato che ai piu’ e’ sconosciuto, il
Vernors: nel 1886 la Dr Pepper produsse
qui la prima ginger soda, seguendo la ricetta d James Vernor, un farmacista di
Detroit, fu’ lui a produrre la prima bibita soft-drink, prima ancora della
Coca-Cola, uno dei simboli americani.
Da allora le bibite gassate hanno letteralmente
inondato le tavole di tutto il mondo, basti pensare alla Coca-Cola, il cui
marchio e’ il piu’ conosciuto al Mondo: è la bevanda, dopo l’acqua, piu’ bevuta
sul Pianeta, il prodotto più ampiamente distribuito nel mondo e acquistabile in
molti più paesi di quelli che formano l’ONU,
I suoi profitti superano il bilancio di molti paesi poveri messi
assieme.
L’azienda produttrice, la The Coca Cola Company
venne quotata in borsa nel 1919, iniziò la sua diffusione mondiale negli anni
venti, una diffusione che comprende ulteriori bibite quali la Fanta, la Sprite
e altre ancora.
Fu’ grazie ai soldati americani sui fronti, in
particolare nell’ultima guerra mondiale, che la bibita si diffuse ovunque, dalle
isole del Pacifico al Mediterraneo, ogni soldato al fronte poteva “contare”,
oltre che sul cioccolato e le immancabili Marlboro, anche su una bottiglia di
Coca-Cola.
E per rifornire i militari al fronte, la Coca-cola
via via apriva nuovi stabilimenti di produzione, dentro e fuori gli Stati Uniti;
In Italia la Coca-cola arrivo’ gia’ nel 1927,
quando la Società Romana Acque Gassose inizio’ ad imbottigliarla.
La Center for Science in the Public Interest, un’ organizzazione
no profit per la difesa dei consumatori, che ha base a Washinton D.C., pubblica
periodicamente report su come l'alimentazione incida sulla salute, uno di
questi report (“How Soft Drinks are Harming Americans' Health”) ha messo in
evidenza la relazione tra il consumo sfrenato di soft-drink degli americani, ed
il loro progressivo peggioramento delle
salute: colesterolo, diabete, malattie cardiovascolari, obesita', sono i
principali effetti del consumo massiccio di bibite gassate, che oltretutto, e'
lo stesso report a denunciarlo, contengono sostanze dannose come zuccheri e
coloranti artificiali.
L’organizzazione sensibilizza il consumatore a
ridurre, quantomeno a contenere, il consumo di soft-drink, soprattutto tra i
piu’ giovani.
Piu’
di un terzo della popolazione statunitense, secondo molte ricerche, e’ in stato
di obesita’ (gli afroamericani hanno una
percentuale di obesita’ quasi del 50%, gli ispanici oltre il 40%, i bianchi
intorno al 30%, gli asiatici solo del 10%).
Proprio
recentemente, l’Organizzazione Mondiale Della Sanita’, ha rilanciato un nuovo
allarme sulla malnutrizione: Il mondo è 'malato' di malnutrizione, sia nel
senso di obesità e sovrappeso che di denutrizione .
Quasi
2 miliardi di adulti nel mondo sono risultati essere in sovrappeso, più di 600
milioni le persone obese.
Parimenti
circa 800 milioni di persone ancora oggi nel mondo soffrono la fame, la
stragrande maggioranza di questi in Africa.
Un
Mondo di squilibri, non c’e’ che dire!
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