Cronaca Di Una Giornata Di Festa Per Una figlia dell'America Borghese E Repubblicana (E Cattolica).
Viene prima il pensiero o
la parola?
Puo' esistere un pensiero
che non sia trascrivibile in parola?
Il pensiero esiste solo
nel momento in cui e' possibile comunicarlo e condividerlo?
L'arte figurativa, l'arte
astratta, la musica o le immagini, per esempio, possono essere
considerati pensieri, o sono "solamente" dei veicolanti di sensazioni
ed emozioni?
La musica esiste perche'
si compongono le note, il teatro esiste perche' si segue un copione, che e'
scritto, e l'arte segue dei codici e delle convenzioni, anch'esse scritte.
Scrivere e' definire
un'idea, un' opinione, e' definire un pensiero, appunto.
Certo, possiamo scrivere
di tutto e di tutti, commentare con frasi senza senso e senza logica, ma e'
probabile che, in quel caso, non si stia facendo emergere nessun tipo di
pensiero, almeno di pensiero comprensibile.
Perche' il pensiero
diventa tale dal momento che e' comprensibile, che e' comunicabile.
Dunque esiste la scrittura
senza il pensiero, cosi' come esistono rumori indistinti, suoni
incomprensibili, parole e frasi sconnesse, impossibili da tradurre od
interpretare.
Ma non puo' esistere il
pensiero senza scrittura.
Per il sottoscritto la
scrittura e' condivisione, a volte liberazione, ma sempre, sempre, e' definire
i pensieri, dargli una definitivita': condividere un'esperienza che mi cambia,
un'esperienza che mi emoziona, delude, colpisce, indigna, o che mi entusiasma.
L'esperienza americana e'
per me foriera di condivisioni, di crescita e di incontri, di
opportunita’ di abbattere qualche pregiudizio (non molti per la verita'), di
provare a immedesimarmi con chi ha un punto di vista diverso dal mio,
com' e' successo Ieri.
Invitato ad un
party di laurea, ho condiviso riflessioni, esperienze, pensieri, con molti
degli invitati alla festa, quasi tutti conservatori, convinti repubblicani.
Una famiglia
che si potrebbe definire borghese, lui tecnico di elicotteri, ex militare
dell'air force , lei impiegata in banca, 4 figli, due dei quali ancora
teenager, le altre due laureate, compresa la festeggiata.
Una bella
villetta familiare appena fuori citta', il cane, la tranquillita' di una
zona sicura, immersa nella natura, lontana dai luoghi dello spaccio e dei
regolamenti di conto, che hanno reso tristemente famosa Detroit.
Ho ascoltato,
ho detto la mia, si e' condivisa la speranza che il futuro dell'America, ma
anche quello dell'Europa e dell'Africa, insomma del Mondo intero, possano
essere migliori.
Gia', ma
partendo da dove? Per loro ripartire significa dar credito a Trump: "anche
se non e' il nostro tipico candidato, perche' noi, che siamo sempre stati
conservatori, abbiamo sempre votato repubblicano, preferendo i candidati che
facevano battaglie culturali, di valore, come il no all'aborto, che e' una
battaglia sacrosanta per noi credenti!.
I membri della
famiglia questione, cosi' come molti dei loro amici invitati all'evento, sono
cattolici, appartenenti alla congregazione dei Legionari Di Cristo*, una delle
organizzazioni cattoliche negli Stati Uniti (insieme all'associazione dei
knicks of Columbus*), piu' potenti, ricche ed influenti.
Nelle
conversazioni di Ieri, ho sentito piu' volte definire Obama, un
"socialista" che sta' distruggendo il Paese, il peggior presidente
nella storia americana, addirittura un'anticristo.
E per qualcuno
di loro, mi e' parso che Papa Francesco non stia poi' cosi' simpatico.
Peraltro, il
mio punto di vista, che piu' volte ho sottolineato, probabilmente gonfiandomi,
e' che l'Europa, almeno sulla carta, e' un po' meno squilibrata ( cosi'
dicendogli:" noi europei abbiamo il miglior welfare al Mondo", poi'
pero' loro mi chiedevano della Grecia) ed un po' meno violenta
dell'America (ed allora mi ribattevano del fascismo e del nazismo).
Eppoi' su Papa
Francesco, che per me e' straordinario, perche' ha portato al centro
dell'azione della Chiesa il Vangelo, la missione, i poveri, perche' ha
ribadito che la misericordia e' l'atto piu' benevolo di Dio sull'uomo, e che
quindi noi uomini quando siamo misericordiosi tra noi simili, facciamo piu' e
meglio la volonta' di Dio (al che mi ribattevano sull'aborto:" e' la piu'
grande strage che l'uomo sta' perpetrando su simili indifesi, sui piu'
vulnerabili, ed allora perche' Papa Francesco quando e' stato qui, nei suo
tanti discorsi, solo in coda si e' ricordato della questione?".
Chissa' se
Trump vincera' le elezioni, se questo candidato atipico, anche per questi
ambienti cosi' profondamente e storicamente conservatori, ma fascinoso
per questa famiglia della middle-class del Michigan :"perche' si,
l'America deve tornare grande, dobbiamo tornare forti con le nostre industrie,
le nostre forze armate, dobbiamo tornare all'America di Reagan, il miglior presidente
di sempre, dobbiamo fermare questa immigrazione indiscriminata che porta
crimine, che porta droga nelle scuole dove mando i mie ragazzi", ecco
chissa', scrivevo, se tra pochi mesi il miliardario newyorkese
riuscira’ davvero ad insediarsi alla Casa Bianca.
Volevo dirgli
della Cina, dell'India, ancora dell'Europa e delle sue potenzialita' (quelle
sulla carta), del fatto che il Mondo e' un po' diverso da quello degli anni 80,
quelli del thatcherismo e del reaganismo.
Ma insomma,
ieri era una giornata di festa, per una figlia dell'America borghese, la cui
famiglia ha speso almeno 100mila dollari perche' si laureasse: "ma poi' ci
sono gli altri due, che ancora vanno al college", un'America piena di
preoccupazioni e di paure, ma che ha sempre uno sguardo di speranza e di
fiducia sul futuro, perche' , e su questo finalmente abbiamo convenuto:"
In America non conta da dove arrivi ma dove stai andando, conta l'energia che
ci metti per andarci (verso il futuro s'intende)".
Se
quell'energia c'e' ancora, lo staremo a vedere, per intanto ieri ho vissuto una
giornata di inculturazione profonda, divorando, tra l’altro, squisiti hot-dogs
tipici (i famosi coney Island),
e degli ottimi
tacos messicani, che pare piacciano molto anche in questi ambienti
repubblicani.
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