La variabile dello
spazio: essere in un luogo od altrove, trovarsi a Nord, a Sud, ad est od a
Ovest di un luogo che stabiliamo essere il “nostro” centro.
Avevo previsto che
passare da un polo all’altro, nel giro di pochi mesi, mi avrebbe posto piu’
interrogativi che risposte, ma la variabile che piu’ mi appare indecifrabile e’
quella del tempo.
I due poli sono
rispettivamente - l’Africa profonda, quella della Rift Valley, dove il cammino
umano ha avuto inizio, quella degli spimpanze’ (i nostri vicini piu’ prossimi)
dell’Uganda,
-ed il profondo Nord
America, l’area piu’ sviluppata al mondo.
L’Africa profonda,
quella in cui vivono gli esseri umani con i corpi piu’ magri, ma anche piu’
armoniosi, l’area del Mondo dove si consuma di meno, in termini di cibo, di
acqua, di calorie, di risorse energetiche,
il Nord America
profondo, quello in cui il consumo di calorie pro capite e’ superiore di
almeno 3 volte a quello dell’Africa profonda ( per capirci: con quello che
mangia quotidianamente un adulto di Detroit, la citta’ che ha il piu’ alto
tasso di obesita’ al mondo, insieme a Houston ed El Paso, entrambe in Texas, ci
sfami 4 adulti o 10 bambini etiopi),
quello il cui solo
consumo energetico annuale di due citta’ come New York e Chicago
messe insieme, e’ quasi uguale al consumo energetico annuale di tutta
l’Africa subsahariana, cioe’ circa 25 milioni di km quadrati in cui
vivono circa 1 miliardo di persone paragonata ad un area di nemmeno 1500 km
quadrati in cui vivono a malapena 20 milioni di persone (appunto l’area di NY e
di Chicago messe insieme).
Senza dubbio due
poli, due estremi;
ma scrivevo della
variabile tempo, gia’ perche’ a colpirmi e’ soprattutto la percezione del
tempo.
Come se qui, dove
mi trovo (Nord degli Stati Uniti, a pochi km dal Canada) tutto fosse piu’ rapido,
come se il tempo passasse piu’ velocemente.
L’Africa e’
lontanissima da qui, ma e’ lontanissimo da qui soprattutto il tempo africano,
che scorre lento, calmo, allentato, dilatato.
Eppur mi pare di
consumarmi e di invecchiare piu’ velocemente in Africa, mentre qui, strano
paradosso, sembra quasi di non invecchiare.
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