Che
cosa accomuna l’esibizione hot di una quasi sconosciuta attrice sul red carpet
di Venezia, con la vignetta pubblicata da Charlie Hebdo che ritrae corpi
umani senza vita, sepolti sotto strati di macerie?
E
cosa accomuna queste due esibizioni di cattivo gusto, tanto per usare un
eufemismo, con il tam tam di critiche e di falsita’ che si e’ rincorso su
facebook e sui social media, nei giorni che hanno preceduto e seguito la
santificazione di Madre Teresa Di Calcutta?
Qual’e’
il pensiero che fa’ scaturire provocazioni palesemente irrispettose e volgari,
e qual’e’ il comun denominatore ideologico di chi le studia, le prepara, le
esegue?
Andiamo
con ordine: il primo episodio di cui scrivo e’ accaduto al festival del cinema
di Venezia, alla presentazione della fiction “The Young Pope” di Sorrentino,
quando un’attrice del cast ha sfilato sulla passerella praticamente svestita, o
meglio con un vestito che lasciava poco adito all'immaginazione.
La
vignetta di Charlie Hebdo l’hanno vista praticamente tutti, pubblicata pochi
giorni dopo il devastante terremoto, mentre i soccorritori, sfiniti dalla
fatica, ancora scavavano per cercare corpi di sopravvissuti, sperando e
pregando nel miracolo.
Ed
infine la riprovevole pubblicazione di commenti e di falsita’ su Madre Teresa,
definita, su molti di questi, una sadica aguzzina;
ora,
premettendo che chi muove le fila di quest’ ultima posizione lo fa’
esclusivamente per meri fini ideologici ed economici anti-cattolici,
come
sia possibile che strampalate teorie ed affermazioni attecchiscano cosi’ in
fretta, pare un mistero, o meglio parrebbe un mistero,
perche’
in effetti, e’ utile ripeterlo, i social network sono soprattutto ad uso e
consumo di webeti (il neologismo e’ di Enrico Mentana),
popolati
come sono da buontemponi che riportano la prima notizia che gli salta all’
occhio, e che scrivono il primo commento che gli salta in ventre,
spesso
basso ventre, senza filtrare alcunche’: a questi suggerirei, come cura, almeno
una settimana di volontariato in una missione di Madre Teresa, “come and see” (vieni e vedi) dicono le suore.
Ma temo ci sia dell’ altro, e cioe’ che ci si trovi di fronte a
chi non solo ha problemi di pancia, ma anche d'intelletto e di anima, perche’
per l’ideologia laicista, libertaria ed individualista- per cui esiste solo
l’individuo consumista ed arelazionato, e dove l’io e’ scollegato dagli altri,
dalla comunita’ e dalla societa’ - il limite scompare, cosi’ come scompaiono
verita’ e bugia, male e bene.
Niente di piu’ falso e sbagliato, perche’ chi il limite lo valica,
attraverso cattiva coscienza, volgarita’ e false male lingue, non solo fa’ del
male a se stesso, ma lo fa’ anche agli altri.
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