Ormeggiate nel porto di Palermo, l'una non molto distante dall'altra: da una parte la nave di soccorso Sea Watch 4, dall'altra la gigantesca nave da crociera MSC "Grandiosa".
La prima impossibilitata ad uscire in mare per salvare vite umane di donne, uomini e bambini che cercano un futuro attraversando il fu "Mare Nostrum", perché non autorizzata, sequestrata per futili e (probabilmente) pretestuosi motivi dalla guardia costiera,
l'altra, una città galleggiante di 181mila tonnellate di stazza, autorizzata a solcare anche i tratti di mare e di costa più a rischio, per compiacere ai desideri di consumo sfrenato dei suoi imbarcati croceranti.
Da una parte un tentativo di solidarietà, di rottura del muro della globalizzazione dell'indifferenza, dall'altra una forma di turismo "arrogante", "ostentato", anti-ecologico per il grave impatto ambientale e sociale.
Può, un Mondo come il nostro, reggere ancora
a queste malevoli contraddizioni, a questi assurdi paradossi?
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