giovedì 1 maggio 2025
Credo!
E' grazie - a Dio- al cammin umano sin qui compiuto, che posso affermare di non aver più idoli, forse nemmeno più culti: non li ho dei ruoli, della patria, del lavoro fine a se stesso - ossia di quando viene relegato ad una mera dimensione materialistica. Non ho il culto degli oggetti, del possesso. Non ho devozione e culto dei morti (aiutiamo i vivi quando possibile... soprattutto aiutiamo noi stessi ad essere più vivi!), non ho idoli del denaro, culti della famiglia, della madre e nemmeno del padre, e nemmeno li ho della Chiesa; non ho culto dei tanti feticci e delle tante devozioni, "affetti disordinati" (quanti ne sento e ne vedo in giro!) costruiti innalzando muri, per riempire vuoti di paure e di morte, di chiusure alla vita, alla vita piena. Mi appartiene, ora e qui, un unico, solo, culto: quello ad un Dio misericordioso, creatore della vita, che la vorrebbe piena per tutti, guidandoci nel difficile e continuo cammino verso libertà e pace. È il culto alla vita, alla vita che è sempre una benedizione e mai una maledizione. E' il Culto ad un Dio della vita che mai mi ha abbandonato, che mi vuole libero e presente, nella sua grazia in me, attraverso quel mio profondo sentire di tenerezza e di misericordia verso i poveri, attraverso l'odore della terra, il rumore dell' acqua ed il mio immergermi in essa, attraverso il mio sguardo aperto al cielo, attraverso il sibilo di un vento che mai, nella mia vita, ho sentito cessare.
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