venerdì 27 gennaio 2023

Etiopia Nel Mio Cuore...

Sanotte "lascio" l'Africa, l'Etiopia in particolare...terra "magica", che ho nel cuore, dove credo ci vivrei...xché "rompe" ed "interrompe" le mie "analisi"...le mie preoccupazioni, che cadono di fronte all'armonia che provo qui, di fronte a questa misteriosa terra da dove ha avuto inizio il cammino umano ( e mi sembra di provarla questa esperienza di nascita, "uterina"), che cadono ascoltando canti, autentici inni e salmi rivolti all'alto, che cadono incrociando gli sguardi di donne bellissime ( i loro occhi), gli sguardi dei loro bimbi, alla loro purezza, semplicità, tenerezza... Difficile lasciare....ma siamo in cammino, e certamente qui, dove il mistero della vita si sente, soprattutto nella sua gioia, la gioia della vita...beh ci ritornero'... a Dio piacendo

L'Etiopia stenderà le sue mani verso Dio"!

Sara' per le belle ed autentiche relazioni create negli anni qui in Etiopia, sarà per il sano e saporito cibo Italo-etiopico, per la pasta che qui è cucinata bene ed apprezzata dagli etiopi, sarà per la simpatia che mi suscitano alcune parole amariche che arrivarono con l'Italia coloniale, che poi c'e da morire quando le pronunciano i bambini qui, parole come gettoni (che vuol dir calcetto), machina, mastica (cicca), caramela, carcasa e tante altre ancora...sarà per il fascino misterioso di questa terra, per il clima, e sarà forse per il non vivere in un contesto chiuso, come invece ho vissuto a Nairobi, contesto in cui mi sentivo "schiacciato"...fattosta' che qui davvero sento di essere in una dimensione per me giusta e benevola...mi sento di amare e mi sento amato. Come peraltro ho sperimentato negli ultimi anni a Palermo ed in Salento...ma anche lì non per la dimensione comunitaria- religiosa comboniana. Da qui, ancora per poco ormai, mi sento anch'io di essere parte di questo stendersi verso Dio... "L'Etiopia stenderà le sue mani verso Dio".

Nuova Alba, Da Dove Tutto È Cominciato.

Nuova Alba, Da Dove È Cominciato.
Arba Minch all'alba: colpì non poco anche lo scrittore e viaggiatore Ryszard kapuscinski, che in "Viaggio con Erodoto", uno dei suoi libri più conosciuti, dalla veranda del Bekele Molla Hotel (esattamente dove mi trovo adesso), scrisse che "un uomo si sente veramente il re dell'universo". Chissà, certo è che qui Il clima è più che mite e gentile, rigenerante, e l'orizzonte sconfinato apre alla via della natura ed a quella della grazia, ed al mistero dell'ignoto, quando lo sguardo inevitabilmente va oltre il verde delle foreste collinari, oltre l'istmo (chiamato in amarico "il ponte di Dio") che separa due laghi della Rift Valley etiopica, la culla dell'umanità. Fu qui, insieme alle esperienze di volontario nelle missioni, attraverso la vicinanza agli ultimi della terra ed a quella con qualche intrepido missionario, ormai più di 10 anni fa, che mi innamorai dell'Africa, delle sensazioni che dona, o forse di un'idea di Africa, e su quelle iniziai un cammino, a rincorrerle quelle sensazioni, anche corporali, soprattutto di misericordia, armonia e liberazione. Ma dopotutto non è il dove, ma è il come le viviamo le situazioni, ed e' ciò che percepiamo, ciò che è dentro di noi, non fuori, a fare la differenza. E le idee, per quanto autentiche, il più delle volte non tengono conto dei limiti: quelli umani, i nostri, quelli delle strutture umane, specie se sono pesanti, lente, conflittuali, ed anche, per quel che ho sperimentato, dall'essenza conservatrice e rigida. Volevo proprio che fosse qui, dove è iniziata, che questa tappa di cammino si concludesse: in questo mio luogo del cuore, un confine del mondo, limes - limite esterno, ma soprattutto interno, il mio limite - che finalmente ho sperimentato - in cui finisce un viaggio, parte di un cammino umano e spirituale. Pronto a ricominciare, in forme ancora non chiare, ma che si schiariranno cammin facendo, perché il cammino si apre camminando...