martedì 23 maggio 2023

Marcia Della Pace Perugia- Assisi

La pace e' il sogno di Dio...ma non credo sia di questo nostro mondo. Credo però si possano curare un po' di ferite, almeno accarezzarle, le nostre, quelle dell'umanità. Le tante ferite delle guerre, le nostre, quelle del mondo. Nell'attesa di un amore più grande, di una giustizia più grande, che arriveranno certamente...e cmq...Il bene è sempre ostinato! Beati gli operatori di pace e beati gli ultimi! Buona Domenica di Ascensione, in marcia...da Assisi.. non fermeremo la guerra, ma sapere che c'e' così tanto bene in giro, persone x bene, impegnate...questo e' speranza! C'è speranza sulla strada avanti! Bei volti, giovani, meno giovani, anziani, bambini, famiglie, cani, gatti (no, quelli purtroppo no), allodole, tutti innamorati, della vita, di quel sogno di pace, poi chissà... Anche se un po' mi son sentito un nano tra giganti stamattina, percorrendo il primo tratto di marcia, in mezzo a...
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sabato 20 maggio 2023

Romena, Grembo Che Accoglie, Gesta, Partorisce

Romena non fa religione, non fa ideologia, "non inquadra", non "ingabbia", piuttosto spinge in alto (come fa l'amore, che "libera" "elevando" in alto), e lo fa mettendo al centro i vissuti umani, le relazioni, la bellezza, la profondità della poesia, in uno scambio-contrasto continuo, in armonia, tra terra e cielo, tra dolore e speranza, in cui a emergere è la vita, che diviene...(continua)
più umana, più umanizzata ed umanizzante, e che, in questo, di questo, si riempie. In definitiva e' ciò che succede quando si va in profondità di sé stessi, delle situazioni della vita, aiutandosi, facendosi aiutare (il contesto di Romena questo fa), a raccontarsi nell'intimo, a condividere le proprie fragilità, che possono divenire trasformate in bellezze da mettere sul "tavolo" della vita, come pane di cui cibarsi, comprendendo infine -fine che diviene inizio- per chi vuole ed è disponibile- che fragili lo siamo tutti, che siamo certamente limitati e caduci, ma che è proprio per questo che siamo chiamati all'immortalità, alla bellezza dell'amore, se sappiamo prenderne parte, farne parte, contribuirvi. Un po' come fa un'ape nel suo tremolante volo, nel suo istante piu' fragile, quello in cui impollina: si fa immortale. Bellezza struggente, quella dell'ape, quella di Romena, del suo paesaggio di un intenso verde di lievi colline che paiono inghiottirti, quasi fossero onde di un mare verde che si perde all'orizzonte, in cui ci si perde, nell'infinito. La bellezza dell'armonia, l'orizzonte che si protende nell'infinito, l'integrare la propria vita, le proprie vite, a partire dalle fragilità, condividendo. C'e' spirito a Romena, soffia, e forse ci sono le condizioni perchè il vento sia accolto: un territorio ancora, anche dal punto di vista ambientale, "salvaguardato" ed integro, in cui è facile piantarsi (lo slancio spirituale e profetico è possibile se si han radici nella terra), un humus culturale e politico che forse ha accompagnato ed aiutato, piu' che in altre zone d'Italia, a curare un pò di ferite (il nazifascismo proprio in quelle aree, di appennino tosco-emiliano, ha colpito e ferito duramente). Certo è area, quella tosco-umbro- emiliana, che è particolarmente generativa, laboratorio politico, culturale, artistico, anche, appunto, per quella parte di Chiesa che ha messo al centro lo spirito, la profezia (Don Milani, quel Giovanni Vannucci tanto caro a Don Gigi Verdi, il fondatore di Romena, e poi spingendosi in là fino all'immortale S. Francesco di Assisi). Romena non è un'isola ( è un pò scomoda da raggiungere), non crea strutture - isole, come spesso e' nelle organizzazioni ecclesiastiche, ma, al contrario, genera tempi di kairos e spazi luminosi di condivisione, alla pari, in relazioni simmetriche, orizzontali, di autentica fraternità, come del resto è nella vocazione della sua meravigliosa pieve medioevale, che ne è il centro generativo: grembo che accoglie, gesta, partorisce. E guarda oltre, all' avanti, e forse già predice (profezia questo significa nella sua etimologia). Romena, proprio come un'ape che impollina. Giuseppe

martedì 9 maggio 2023

Il «Senso Del Povero», L’essenza Del Cristianesimo...

Sant'Alberto Hurtado, gesuita cileno, scrisse che «Il senso del povero è la capacità di interessarsi al povero, di scoprire nella fede la sua vera identità, vale a dire, che il povero è Cristo, dunque dell'avere una devozione affettuosa per il povero, che implica il rispetto e la cura per la sua dignità”. “Oggi Cristo vaga per le nostre strade nella persona di tanti poveri afflitti, malati, sfollati dal loro misero rifugio. Cristo, rannicchiato sotto i ponti, Cristo nella persona di tanti bambini. Cristo non ha casa! Non vogliamo dargliela noi?”

Benedetti Sono I Cammini Di Liberazione...

Benedetti sono i cammini di liberazione, non chimere ma processi umani- individuali e collettivi- verso maggior consapevolezza, partecipazione, inclusione, "apertura" di mente e di cuore. E' liberazione l'essere riconciliati con la propria storia, l'esservi non "estranei" ma pienamente dentro, pienamente dentro la storia dell'umanità. E' liberazione la creatività, lo sono la cura e la bellezza, quando frutto di ascolto, di relazioni armoniose, di lucida e profonda consapevolezza. E' vera liberazione innaffiare il cuore, là dove vi sono aridità, egoismi, circolarità. In definitiva, liberazione è rimuoverne, del cuore, quegli ostacoli che impediscono all'amore - giardino- di fiorire.

È Resurrezione In Questa Vita

È resurrezione in questa vita: arrivare a vivere con benevolenza il dolore, quello di un' ingiustizia subita, di un imprevisto pugno preso. È arrivare ad esprimere uno sguardo ostinatamente aperto alla vita, nonostante la vita e le sue delusioni. E' resurrezione "sorridere" al mondo, conseguenza di una raggiunta statura da cui è possibile scegliere la follia del farsi ferire piuttosto che del ferire, del porgere l'altra guancia, interrompendo così catene di male e di rabbia che oscurano lo sguardo verso il cielo, verso la bellezza, verso la vita. Resurrezione è la follia del farsi carico della croce e della sua illogicita', amandola, di quell'amore folle, liberatore, l'immagine piu' autentica del Cristo. Giuseppe