sabato 20 maggio 2023

Romena, Grembo Che Accoglie, Gesta, Partorisce

Romena non fa religione, non fa ideologia, "non inquadra", non "ingabbia", piuttosto spinge in alto (come fa l'amore, che "libera" "elevando" in alto), e lo fa mettendo al centro i vissuti umani, le relazioni, la bellezza, la profondità della poesia, in uno scambio-contrasto continuo, in armonia, tra terra e cielo, tra dolore e speranza, in cui a emergere è la vita, che diviene...(continua)
più umana, più umanizzata ed umanizzante, e che, in questo, di questo, si riempie. In definitiva e' ciò che succede quando si va in profondità di sé stessi, delle situazioni della vita, aiutandosi, facendosi aiutare (il contesto di Romena questo fa), a raccontarsi nell'intimo, a condividere le proprie fragilità, che possono divenire trasformate in bellezze da mettere sul "tavolo" della vita, come pane di cui cibarsi, comprendendo infine -fine che diviene inizio- per chi vuole ed è disponibile- che fragili lo siamo tutti, che siamo certamente limitati e caduci, ma che è proprio per questo che siamo chiamati all'immortalità, alla bellezza dell'amore, se sappiamo prenderne parte, farne parte, contribuirvi. Un po' come fa un'ape nel suo tremolante volo, nel suo istante piu' fragile, quello in cui impollina: si fa immortale. Bellezza struggente, quella dell'ape, quella di Romena, del suo paesaggio di un intenso verde di lievi colline che paiono inghiottirti, quasi fossero onde di un mare verde che si perde all'orizzonte, in cui ci si perde, nell'infinito. La bellezza dell'armonia, l'orizzonte che si protende nell'infinito, l'integrare la propria vita, le proprie vite, a partire dalle fragilità, condividendo. C'e' spirito a Romena, soffia, e forse ci sono le condizioni perchè il vento sia accolto: un territorio ancora, anche dal punto di vista ambientale, "salvaguardato" ed integro, in cui è facile piantarsi (lo slancio spirituale e profetico è possibile se si han radici nella terra), un humus culturale e politico che forse ha accompagnato ed aiutato, piu' che in altre zone d'Italia, a curare un pò di ferite (il nazifascismo proprio in quelle aree, di appennino tosco-emiliano, ha colpito e ferito duramente). Certo è area, quella tosco-umbro- emiliana, che è particolarmente generativa, laboratorio politico, culturale, artistico, anche, appunto, per quella parte di Chiesa che ha messo al centro lo spirito, la profezia (Don Milani, quel Giovanni Vannucci tanto caro a Don Gigi Verdi, il fondatore di Romena, e poi spingendosi in là fino all'immortale S. Francesco di Assisi). Romena non è un'isola ( è un pò scomoda da raggiungere), non crea strutture - isole, come spesso e' nelle organizzazioni ecclesiastiche, ma, al contrario, genera tempi di kairos e spazi luminosi di condivisione, alla pari, in relazioni simmetriche, orizzontali, di autentica fraternità, come del resto è nella vocazione della sua meravigliosa pieve medioevale, che ne è il centro generativo: grembo che accoglie, gesta, partorisce. E guarda oltre, all' avanti, e forse già predice (profezia questo significa nella sua etimologia). Romena, proprio come un'ape che impollina. Giuseppe

Nessun commento:

Posta un commento