martedì 6 ottobre 2015

Periferia E' Frontiera Dello Sviluppo.

Papa Francesco, da buon gesuita missionario, sa' bene che e' volgendo lo sguardo alle periferie fisiche e dell'animo,

che e’ andando sulle frontiere, che si sviluppano il pensiero, (non solo quello religioso, umanistico e politico, ma persino quello scientifico), ed il sapere come autentico progresso per l'umanita'.

Non e' solo pratica teologica, scelta preferenziale per i poveri: stare fisicamente nelle "periferie",  significa sviluppare  conoscenza, affilare l'intelletto, rendere fisico l'adattamento,

significa, in definitiva, evolversi, persino biologicamente.

La storia dell'umanita' che ha portato progresso, conoscenza, scoperta, evoluzione in tutti gli ambiti ( dal diritto alla medicina, dalla scienza alla tecnologia),

ha avuto sempre, dietro di se', uomini e comunita', che per una ragione o per l'altra- penso a quella ebraica per la diaspora, od a quella missionaria cattolica per l’evangelizzazione (come quella gesuitica appunto) -  si sono trovati (e si trovano) sulle frontiere.

La frontiera spaventa, interpella l’ ingegno e l’intelletto, richiede  rischi, pretende fatiche, paure da superare, pregiudizi da sconfessare.

Eppure e' li', su quel terreno precario, che si gioca il futuro dell'umanita'

Ed e’ proprio da  li', che si riesce a valutare  la consistenza, la progettualita' di una societa’.

E’ dall’attenzione alle periferie, dalla capacita’ di includere ed includersi sulle frontiere, che si puo’ stabilire il grado di sviluppo positivo di un’individuo, e di una societa’ intera.

Una persona che isola la “frontiera”, cosi’ come una societa’  che la nasconde e la ghettizza, non puo’ che esser pigra, abulica, fiacca.

Una politica che non investe risorse nelle periferie,  una cultura che non ricerca sulle frontiere, e’ fallimentare, perche’ non si proietta al futuro.
Investire sulle frontiere e’ una delle prime e piu’ profonde forme di ricerca, ma richiede tempo, energia, stoicismo e pazienza.
Ma puo’ la politica, con le sue logiche dell’immediato dettate dall’attuale sistema economico, impegnarsi su questo terreno fondamentale?

Certo e’ che se lo facesse, il “rientro” sarebbe “enorme”, probabilmente anche in termini di mero interesse economico.

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