mercoledì 16 dicembre 2015

Abba Dino Non E' Solo.

“La fede, non solo guarda a Gesù, ma guarda dal punto di vista di Gesù, con i suoi occhi: è una partecipazione al suo modo di vedere.” Queste le parole di Papa Francesco, gli  occhi invece, vispi, potrebbero benissimo essere quelli di Padre Dino Viviani.
Si, perche' Abba Dino, salesiano, e' l'ideatore, il fondatore, il realizzatore , del Bosco Children, uno dei piu' grandi progetti in tutta l'Africa per il recupero dei bambini di strada (ad Addis Abeba).
Un uomo di Dio, un giusto, un uomo che il male l' ha visto da vicinissimo, attraverso gli occhi, assenti e stralunati, di bimbi strafatti di khat (un tipo di droga locale) che il male l' ha toccato, attraverso le piaghe di sigarette, le ferite di lame, con cui i carcerieri torturano e seviziano i corpi dei bimbi, che il male l'ha combattuto, e trattenuto: per proteggerci, perche', comunque, Padre Dino sa' che il bene, alla fine della storia umana, di tutte le vicende,  ha gia' vinto, e poco importa che siano pochi-  rispetto ad un oceano di bisogno, in un contesto in cui, nella sola capitale etiope, sono piu’ di un centinaio di migliaia – i bambini di strada che e' riuscito a recuperare in modo definitivo.
il Don Bosco Children accoglie oggi piu’ di un centinaio di ex ragazzi di strada.
Il percorso di recupero inizia con degli incontri per strada, dove volontari preparati, provano ad entrare in fiducia dei ragazzi, e solo dopo qualche altra settimana ( metà molla quasi subito) di incontri nelle strade polverose di Addis Abeba, quelli che non mollano, vengono ospitati giorno e notte nella struttura salesiana, dove  i ragazzi recuperano la loro vita dopo un lungo e difficile percorso.
All’interno del centro vi sono laboratori dediti alla produzione di oggetti e complementi d’arredo di legno, di bambu’ e di cuoio, dove i ragazzi imparano un mestiere, seguiti da personale preparato, scuole ed oratorio.
Certo, recuperare un bambino di strada e’ impresa ardua, tanto quanto recuperare un bambino soldato.
Ho provato ad immaginare cosa possa provare un bimbo di strada in Africa: terrore, paura, perdita di sembianze umane, sentirsi come un animale braccato, senza via di scampo.
Ma investire, con il noto metodo salesiano della ‘pastorale del cortile’, con  gli oratori, la formazione scolastica, la formazione professionale, specie sui bambini, e’ dare corpo alla speranza, rendere carne il Vangelo, rendere il Mondo meno deprecabile, rendere e l’umanita’ piu’ giusta, piu’ tenera.



Abba Dino non tradisce le sue origini montagnine (e’ nato ad Isolaccia, in alta Valtellina),  dirigendo  la missione salesiana (attualmente quella di Zuai, 200 km a sud di Addis Abeba, nella rift-Valley) con una  tempra fuori dal comune, con l’energia ed il vigore di un comandante militare, con la pazienza e l’amorevolezza di un padre, con la fine intelligenza di un educatore, che sa’ sempre, a qualsiasi ora del giorno e della notte, quali buoni consigli dispensare, quali utili ordini impartire.



Nulla e’ stato facile al Bosco Children di Addis Abeba (il nuovo direttore ora e’ un sacerdote etiope, segno, questo, che ben fa’ sperare nel futuro del paese del Corno D’Africa, e nel futuro della Chiesa Universale, con  il suo baricentro sempre piu’ spostato nelle periferie del Mondo), nulla e’ facile nella missione di Zuai.
Oltretutto Abba Dino, ovviamente, non se ne sta’ mai con le mani in mano, anche quando potrebbe concedersi qualche pausa: oltre alle tante attivita’ all’interno della missione (scuola primaria e secondaria con molte centinaia di alunni, libreria, oratorio con campi da basket, calcio, persino tennis), due volte a settimana, con il supporto di educatori e volontari, il sacerdote si reca in una zona impervia ed arida, a decine di chilometri di distanza da Zuai, dove coinvolge, in attivita’ educative e ricreative, i giovani di una comunita’ mista, composta per una consistente parte, da mussulmani.
Una comunita’ poverissima, in un contesto, quello etiope, gia’ colpito da gravi ed endemiche poverta’.
Mi sono chiesto come un uomo come lui, seppur sacerdote missionario, possa reggere a tutto quello che ha visto in questi anni al fronte, a combattere violenze, degrado, poverta’ economiche, poverta’ umane, a combattere le tenebre.
Ho letto il Vangelo, ripensando ad Abba Dino, alla sua andatura veloce, decisa, guidata, ai suoi passi lievi, che sono carne, che sono prosecuzione stessa del Vangelo.
Non e' solo Abba Dino, per questo regge, e lui lo sa’!

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