giovedì 30 dicembre 2021

Buon cammino! Buon volo!

Vi prego di "accompagnarmi" in questo mio ultimo giorno qui in Salento. Tanti ricordi (portati nel cuore), tante persone avvicinate, con e forse a Dio, tanto affetto donato e ricevuto. Ma anche tanto dolore - e non mi riferisco al mio, al nostro di missionari che dovremmo essere capaci di immergerci, e poi riemergere, negli abissi dei luoghi, e dell'animo umano soprattutto, testimoniando che anche da li' in mezzo, negli abissi, soprattutto da li', è possibile rimanere "ancorati" al bene, e che è possibile scorgere un lumicino, di speranza, di amore, di seme recondito in ogni persona, il seme di Dio- mi riferisco al tanto dolore di cui sono stato testimone, dolore profondo che innalza grida a Dio, da questa terra, dove la mancanza di lavoro, di "sbocchi", di acqua fresca ed ossigenata, di opportunità ( muri sociali, politici, culturali, strutturali in questa realtà in parte ancora chiusa, patriarcale, "feudale"), produce ferite, blocchi, emigrazioni, facilitando anche mancanza di speranza. Che è il male peggiore che può affliggere l'uomo. Ma come ovvio, anche qui in Salento sono stato testimone di tanto bene, anche nascosto, ma vivo. C'è vita anche nello "stagno". A proposito...il mio luogo del cuore, di questo mio intero anno passato qui in Salento, e' stato le Cesine ( riserva naturale wwf)...una palude, uno stagno appunto, pieno e pieno di vita ( nel tempo passato li', alle Cesine, che ho sempre raggiunto in bicicletta, ho potuto osservare, ammirato e stupito, con gratitudine, specie rare, cervoni, fenicotteri, aironi e molto altro ancora), uno stagno vivo e meraviglioso, perché vicino al mare, che è vita, movimento, energia. Il mare è in qualche modo, il contrario dello stagno. Il mare da pace. Libera i pensieri. Non li ingabbia, li lascia andare. Allora il mio ultimo invito agli amici salentini e' proprio questo: di stare, davanti al mare, il più possibile. E molti pensieri inutili scapperebbero via, svanirebbero. Sapremmo dare la giusta priorità alle cose, torneremmo a casa un po' più centrati, meno affannati, più noi stessi...più liberi... E tenendo lo sguardo verso l'alto anche, ogni tanto. Ai meravigliosi cieli, che spesso animano la terra qui sotto. Cieli che sanno di oriente, che anticipano la luce, l'epifania. Cito anch'io, come ha fatto il nostro caro Papa Francesco proprio nell'omelia della S.Messa di Natale, la "divina" Emily Dickinson ( che è proprio la mia poetessa preferita):" “Chi non ha trovato il Cielo quaggiù lo mancherà lassù". Buon cammino, Dio dica bene di voi...di noi..
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