mercoledì 20 aprile 2016

Leaving



Una carezza alla mia cara mamma.
Un'abbraccio forte al mio caro padre.
Baciacollo, che potessi non mi staccherei piu', agli amatissimi nipotini Fil&Fede...
Un grazie alle persone care che mi hanno seguito in questo "passaggio".
Un grazie agli uomini di Dio che ho avuto la grazia di conoscere!

E' ora di partire: domani, a Dio piacendo, saro' sulla frontiera americana: frontiera geografica, ma soprattutto frontiera dell'animo e dello spirito.
Ed un po' anche frontiera della societa': perche' l'America va' dove va' Detroit, quindi in qualche modo anche tutti voi andate la'...
Non e' facile la partenza, anche se non sto' fuggendo, anche se  non sono costretto a farlo.
Sono un privilegiato di questa epoca, segnata da migrazioni "forzate" di massa (non solo dal Sud verso il Nord del Mondo, ma anche dall'Italia verso altri paesi): perche' non sono stato "forzato", perche' seguo una vocazione.
Ma lo strappo rispetto ai miei affetti c'e' comunque, eccome....
Prego soprattutto x loro. Che Dio mi accompagni...che Dio li accompagni.
  Ad maiorem Dei gloriam...

Torno negli Stati Uniti dopo 8 anni, quasi al termine dei 2 mandati presidenziali di Obama: quello di allora era un paese profondamente in crisi, oggi l’economia e’ in crescita, la disoccupazione al minimo (la stessa Detroit 8 anni fa’ era una citta’ quasi rasa al suolo, e non troppo metaforicamente, oggi e’ una citta’ rinata, con una crescita economica rapidissima, che attrae artisti ed intellettuali da tutti gli States, dove si implementano nuovi progetti sociali e spirituali,
una citta’ viva e piena di rinnovate energie);
ma tante sono le preoccupazioni e le inquietudini, prima tra tutte il dibattito e lo scontro delle primarie, in vista delle presidenziali del prossimo Novembre.

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